giovedì, aprile 09, 2009

45Giri al Paganello. Battle Report.



Musica da film western in sottofondo (rigorosamente con il vecchio Clint) e balla di fieno che rotola spinta dal vento. Calma piatta, caldo soffocante e grilli che cantano vengono interrotti dall'arrivo improvviso di una diligenza trainata da quattro cavalli che si ferma, rombante e nitrente, alzando una nuvola di polvere. Il cocchiere si accascia a terra con la testa sanguinante e da dentro la carrozza escono gemiti di dolore e paura. Tutto il paese si allerta, c'e' chi corre e chi inciampa; vengono poste domande inutili che ricevono risposte vaghe ma tutti i passeggeri sono morti o in fin di vita.
All'improvviso il cocchiere rinviene, a malapena e mormora qualche parola che a stento viene sentita:
"I 45 Giri sono stati presi al Paganello 2009"

Ok ok, iniziare a riempire un foglio bianco e' l'incubo di ogni scrittore, abbiate pazienza, visto che non ho la verve di un Stephen King (ne la sua capacita' ormai pluri-decennale di riciclare) mi concederete questo Incipt un po' strano per onorare la nostra partecipazione al Paganello 2009. In realta' tutto questo ha ben un senso, perche' la convocazione e' giunta davvero inaspettata e con molto ritardo portando comunque scompiglio nelle fila dei 45 Giri. Io stesso facevo fatica a crederci e ho chiesto piu' volte conferma a Capitan Panda.
In ogni caso il Paganello 2009 inizia come al solito con il Welcome Party, che vede qualcosa come 1500 atleti di tutto il mondo incontrarsi nell'arena principale a mangiare pesce fritto e bere vino gentilmente offerti dall'organizzazione (e su questo "gentilmente" poi ne ridiscutero' la mattina dopo, quando lottavo con l'acidita' di stomaco e l'idea di mangiar delle boccate di sabbia per vedere se assorbiva un po' di bile non mi pareva cosi' brutta). La mia avventura Paganello comincia, dicevo, con qualcuno che altrettanto gentilmente mi spintona in preda ai deliri della musica e dell'alcool facendomi rovesciare mezza vigna (se di uva vera si trattava) sui pantaloni chiari indossati per l'occasione causando un mio ululato di frustrazione (a cui si sovrappone l'eco di un altro ululato, a 70 chilometri di distanza, di mia madre). Nonostante questo l'atmosfera e' abbastanza carica, gli scherzoni sulla sabbia si sprecano, tanto che c'e' piu' gente rotolante sulla sabbia che in piedi.
Verso l'una ci ritiriamo a casa del buon Gigi a Riccione e ci prepariamo psicologicamente alla giornata di duro Ultimate che ci aspetta il giorno dopo.
Il pool non promette nulla di buono: tre squadre forti come prima giornata e, ad esclusione degli UFO, persa "solo" 14 a 8, le altre due partite vegono malamente perse fra dischi non presi e lanci sbagliati. I Los Ox (poi arrivati in finale) incontrati alle sette di sera fra freddo e vento laterale, ci battono duramente. La batosta non e' tanto fisica quanto morale: i californiani han giocato al 30% delle loro possibilita' facendocelo pesare anche nel cerchio. Il sottoscritto durante la giornata si scontra con la misera organizzazione mangereccia del Paganello, che fornisce 6 ticket (corrispondenti a 3 ciotole di pasta o 6 birre) per 4 giorni di gioco, arrivando a consumarne tre solo il primo giorno. Memorabile l'impegno dell'organizzazione di porre dei vespasiani su tutto il "territorio" paganellesco quando i tre quarti dei giocatori (non solo 45 Giri) liberamente eliminava in mare le scorie liquide del giorno prima...

A fine giornata l'umore e' pesantemente sotto i piedi, solo l'amore di Lia, Daniele e la Fra nel preparare cibi e bevande ci rincuora tanto che alcuni hanno pure voglia di uscire la sera. I nonni della situazione siamo io, il Gigi e il Diego che, tosti, ci dirigiamo al piu' vicino bar di Riccione degustando whisky e rum d'annata da veri gentleman, ragionando sull'essere e sul divenire e sbavando dietro le prime scollature estive.
Naturalmente 10 frisbisti e 2 figure in un'unica casa non potevano che portare a scene di degrado allucinanti, con sequenze di rutti, peti e battutazze degne di Animal House. Il livello era talmente alto che Capitan Panda viene ritrovato la mattina dopo addormentato con pollice e mignolo della mano sinistra alzati vicino alla fronte, nel noto segno anti-rutto noto ai 45Giri.

Il giorno successivo siamo presenti in campo alle 8,30 della mattina, gia' pronti a lanciare e scaldarci, nonostante l'umidita' spaventosa, decisi a portarci a casa qualche vittoria. Nonostante il risultato la partita contro i Syndromes ci vede comunque protagonisti con prese ben riuscite e lanci ben piazzati. Solo l'ora improba ci mette in crisi e ci fa perdere 12 a 3.
Memorabile il tuffo del rasta in meta: per salvare il punto da un disco mal lanciato il nostro eroe si tuffa a capofitto procurandosi una contrattura al collo per il contraccolpo con il terreno (che era, si, sabbia, ma con tutta l'umidita' che c'era mancava solo un po' di calce ed era cemento). Il fisioterapista del Paganello rimettera' in sesto il nostro eroe tirandolo, spingendolo, massaggiandolo e "scrocchiandolo" a dovere prima di sguinzargliarlo di nuovo verso i campi.
Stefano finisce gli ultimi ticket.
La seconda partita la giochiamo contro i germanici Good Old Boys contro i quali ci portiamo a casa una tirata vittoria (12 a 8) e qualche battibecco probabilmente geneticamente residuo dalla prima guerra mondiale; per pareggiare i conti il nostro Robert chiamava "travel" ad ogni soffio di vento arrivando a sfiancare psicologicamente i germanici amanti del calzino. Il rasta, entusiasmato dal tuffo della partita precedente, ormai salta e si tuffa come un salmone in risalita sul fiume causando esclamazioni (di paura.... che si rompesse del tutto) da parte del pubblico.
Si arriva cosi' alla terza e ultima partita della giornata, alle quattro del pomeriggio, contro gli inglesi Mustard provenienti da Norwich famosa, guardacaso, per la mostrada piccante. I giallovestiti vengono battuti dai nostri eroi ormai in rapida risalita psicologica per 11 a 6. Lo scrivente, non avendo praticamente partecipato attivamente alla partita, viene offerto volontario per il gioco di fine cerchio che prevede una sfida a chi mangia piu' mostarda contro un inglese mostarda-dipendente. Anche qui Italia batte Inghilterra su tutta la linea, avendomi scelto per la mia insensibilita' al piccante (successive escursioni in bagno a parte), finendomi un vasetto di mostarda piccante "a dito", sotto gli occhi allibiti degli inglesi. Solo una potente Erdinger riuscira' a farmi passare, un'ora dopo, l'imbarazzo di stomaco derivato dall'ingestione di sostanze probabilmente radioattive.

Inizia cosi' la festa del sabato sera che, inutile dire, si e' rivelata una delle feste piu' gradite degli ultimi tempi. Il gruppo che suonava era carico e teneva davvero in piedi la serata fino al culmine in cui, a dimostrazione che siamo tutti cittadini del mondo e ben pochi sport come l'Ultimate ancora riescono a tenere unita la gente, ha elencato, dicevo, una ad una tutte le sedici nazioni presenti al Paganello che rispondevano gridando e saltando.
Le birre si sono letteralmente sprecate, quella sera, la maggior parte delle quali sui miei vestiti (anche in versione sudore, naturalmente) portando a battute un pelo fuori dal seminario da parte degli avventori della festa (chi c'era lo sa, non fatemelo ripetere). Verso le due di mattina, quando il gruppo lascia spazio al DJ la maggior parte dei 45 pian piano si ritira nelle proprie brande. Solo un paio di noi rimangono a tenere alto l'onore della squadra alla festa, rimanendo fino alle 4 di mattina.

Il terzo giorno paga comunque pegno della baldoria della sera prima con giocatori poco attivi e conseguenti lanci poco sicuri. La giornata e' uggiosa e anche se per fortuna non piove, vento e umidita' abbattono i 45 giri come foglie sugli alberi in autunno facendoci perdere partite tutto sommato alla nostra portata. Il sottoscritto praticamente e' nullo in campo. Fede esce dal Paganello infortunato dal giorno prima con una costola probabilmente incrinata da uno dei "ragazzi" dei Good Old Boys e viene sotituito da Roberto "Calcio" Calcinelli che, fresco e ripostato, ci deliziera' di ben 2 mete con ottima lettura su sparone e di una bellissima presa con tuffo all'indietro "in meta", peraltro assolutamente inutile in quanto ancora a metà campo....

La sera si va a mangiare in un ristorante a Riccione e la serata passa in modo tutto sommato tranquillo. Lo zoccolo duro dei 45 partecipa alla festa al Coconuts, gli altri piu' anziani, me compreso, si rifugiano in un pub a bere birra e giocare a stecca.

Il quarto e ultimo giorno ci vede contro i Panthers alle 10.15 di mattina in una partita che viene persa per un punto al CAP. I 45 lottano con tutte le forze ma le feste delle sere precedenti, un po' di stanchezza e un forte vento giocano il fattore determinante. Un po' di sconforto regna nei 45 Giri che si danno all'alcool per dimenticare le fatiche e lo stress, vengono fatte le foto di rito e ci si spaparanza a bordo del campo principale per godersi la finalona al fulmicotone fra gli inglesi UTI e gli americani Los Ox con il sole, clemente, a scaldare le stanche membra martoriate dei noistri eroi.
A fine partita si tirano le somme del Paganello e ci si appresta a levar le tende e ripulire la casa di Gigi rendendosi conto di quanto un aspirapolvere sia un congegno assolutamente infernale capace di celare insidie mortali e di quanto sia inutile tentare di allontarsi da Riccione all'ora di punta del rientro del lunedi' sera di Pasqua...
Fine.

3 commenti:

8 ha detto...

evviva il BR è arrivato!!!!
grazie Ste!!

Panda ha detto...

Grande Ste, Battle report da paura!
Effettivamente il Paga quest'anno è stato molto bello e soprattutto NON HA PIOVUTO e di questo ringrazio personalmente le "alte sfere".
Bravi tutti i ragazzi e un grazie a tutte le ragazze e a Daniele che ci hanno supportato da bordo campo e preparando ottimi aperitivi..la crew 45giri è stata veramente Potente giocanti e non.
Bravi tutti !!!!!!

Unknown ha detto...

Grande Ste'!
Manca solo la citazione dello schema di Checco:
"Aiuto, aiuto, aiuto, aiuto!"
;-)